Parcheggio la macchina all'inizio della pineta e prendo il sentiero che mi condurrà, dopo circa 6 km, alla foce del fiume. Il paesaggio non è dei migliori: la nebbia continua a calare e le sagome degli aironi che volano rendono tutto molto spettrale ...
Fagiani e gallinelle d'acqua mi attraversano la strada in fretta per andare a nascondersi nella vegetazione; ad un tratto un rumore: qualche cosa è entrata in acqua alla mia sinistra! Sembra grosso dal rumore, mi viene in mente subito un bel cinghiale. Aspetto, guardo e ... un cacciatore col suo fido cane stanno attraversando uno stagno proprio al limitare della zona di caccia. Gli spari dei cacciatori che riecheggiano nell'aria mi accompagneranno per tutto il tempo, facendo crescere il senso d'inquietudine che quell'atmosfera lugubre ha creato.
Il sentiero lascia la pineta per proseguire lungo l'argine del fiume: anche qui qualche airone, gallinelle d'acqua ed una coppia di svassi che scappano al mio passaggio. Non c'è modo di non farsi vedere, io sono allo scoperto e la loro acutissima vista fa si che il risultato volga nettamente a loro favore.
L'arrivo alla torretta di avvistamento dell'oasi di Ortazzo segna l'inizio della zona dei "bilancioni", ovvero i capanni da pesca dell'Emilia Romagna.
Qualcuno pesca: chissà se oggi è più fortuna di me?!
Finalmente arrivo alla fine del sentiero ed ecco la spiaggia con la foce del Bevano: lo spettacolo è molto malinconico, non c'è anima viva in giro, solo qualche gabbiano e un paio di garzette...
La pineta avvolta nella nebbia non invita di certo a proseguire con l'escursione: sono già le 15:30, la nebbia continua a calare e sta diventando buio. E' ora di tornare a casa ...